Il viaggio in Mongolia in agosto 2019 di Silvana R.
Impressioni di viaggio
Finalmente sono riuscita a vedere dal vivo questi splendidi paesaggi sconfinati, praterie a perdita d’occhio e vista a 360° che lascia senza fiato, osservati precedentemente nei documentari. La vita dei nomadi, seppure con qualche comodità (pannelli solari, moto e furgoni per il trasporto del bestiame) mi è sembrata ancora autentica ed ho notato che sono molto legati alla loro cultura e alle tradizioni religiose.
Spettacolari le varie conformazioni geologiche visitate, in particolar modo al tramonto quando si colorano di rosso; non da meno i laghi nella parte settentrionale. La visita alla prima famiglia nomade è stata particolarmente interessante; la signora è stata veramente ospitale ed ho apprezzato la richiesta di condividere con noi il canto e la preparazione della vodka (ottimo il formaggio di capra). La seconda nel Gobi mi è sembrata più propensa al turismo, anche se in modi molto spartani (alcune Gher a disposizione per i turisti di passaggio e le passeggiate a dorso di cammello), le sistemazioni abitative erano in verità come me le aspettavo; i campi turistici in Gher che abbiamo usato sono stati molto apprezzati e comodi. Molto interessante l’incontro con il ragazzo nomade sul cavallo bianco pezzato, che timidamente si è avvicinato a prendere i doni offerti da Burnee. Una grossa emozione è stato ascoltare all’Hutag Undur Turist Camp sul fiume Selenge, la ragazza che in abito tradizionale ha intonato un canto caratteristico, da brividi!!!. Bellissimi gli sconfinati paesaggi del deserto del Gobi, dove i cammelli avevano sostituito le mandrie di mucche e cavalli trovati nelle praterie; e i bambini nomadi che ad ogni fermata si avvicinavano per vendere qualche manufatto. Interessanti i monasteri buddisti e i piccoli musei, veramente ben fatti e ricchi di reperti e oggetti della tradizione nomade; peccato non siano visitati dai turisti che viaggiano nel territorio.
I bambini sono fantastici!, sorridenti, gioiosi e per nulla intimoriti si sono divertiti a giocare con noi. Anche le persone adulte sono molto gentili e ospitali; “Kangiu e Oghi” i nostri autisti sono stati veramente bravi, gentili e simpatici, sempre pronti ad aiutarci e a coccolarci con pause caffè e biscotti. Burnee, la nostra guida, l’ho trovata molto competente e preparata sulla storia e tradizione del suo paese, e attenta alle esigenze del gruppo. Purtroppo l’aumento del turismo, specialmente orientale e statunitense, sta portando ad edificare strutture nei camp che nulla hanno a che fare con l’ambiente circostante.
In conclusione una nazione da visitare, prima che “la modernità” e il turismo poco responsabile rovini questi spettacolari ambienti.
Grazie per questo splendido viaggio.
Silvana R.